L’amministrazione ha comunicato che il MEF ha negato il concerto all’ipotesi di accordo Stato/Regioni che prevedeva l’attribuzione ad ogni regione di un numero predeterminato di dirigenze scolastiche basato sul parametro di 900 allievi, seppure con alcuni correttivi. Questo fatto comporta uno scenario difficile e pericoloso in quanto, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale, le regioni, senza l’accordo, sono vincolate solo ai parametri 400 e 600 senza alcun ulteriore vincolo. Da questo deriva un possibile splafonamento delle dirigenze scolastiche e dei DSGA rispetto agli 8700 derivanti dall’accordo con la prevedibile conseguenza dell’applicazione della “clausola di salvaguardia”, con ulteriori possibili tagli.
L’amministrazione ha manifestato l’impegno a continuare ad operare per scongiurare tale rischio, operando in sinergia con le regioni, anche perché, qualora le stesse operassero un dimensionamento sui numeri minimi attuali, potrebbero vedersi a brevissimo tempo chiamate a rifare nuovi piani in base a parametri numerici, della cui sussistenza la Corte Costituzionale ha riconosciuto la validità, ancora più restrittivi e penalizzanti.